#Digital People: Raffaele Gaito spiega il Growth Hacking

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Cos'è il growth hacking

Si parla sempre più spesso di Growth Hacking, ma abbiamo davvero capito cos’è e come possiamo applicarlo anche alla nostra attività?

Ana ed io abbiamo chiesto a Raffaele Gaito, considerato uno dei maggiori esperti italiani del settore, di spiegarci il Growth Hacking come se dovesse raccontarlo ad un bambino:

Il Growth Hacking è un modo di far lavorare insieme marketing, prodotto e analisi dei dati per far crescere un business. Il tutto basato sul concetto di sperimentazione.

Il Growth Hacking è un processo e i processi per definizione hanno bisogno di tempo.

Il Growth Hacking non è una formula magica, ma un processo basato sulla sperimentazione.

Questo significa che qualche volta porta dei risultati ma la maggior parte delle volte invece no.

In questi casi si potrebbe pensare ad un fallimento, ma questa è una parola che spesso spaventa.

Non perdo mai. A volte vinco, a volte imparo.

 diceva Nelson Mandela

E in effetti è questo l’approccio corretto al Growth Hacking: imparare da ogni processo di sperimentazione,  acquisire know how e nuove competenze.

Raffaele semplifica il Growth Hacking dividendolo in 6 step di un funnel che porta il prospect dall’essere uno sconosciuto fino a farlo diventare un cliente:

  1. awareness
  2. acquisition
  3. activation
  4. retention
  5. Revenue
  6. Referral
Il punto di partenza, ma che spesso è proprio quello che manca al cliente, sono i dati:
  • sul prodotto
  • sul mercato
  • sui clienti
Spesso non si hanno i dati e anche quando questi ci sono, le persone non li sanno analizzare o non li sanno interpretare! E senza dati è impossibile capire se si sta perseguendo la strada corretta o se è necessario apportare dei cambiamenti.
Raffaele ha anche sottolineato l’importanza di avere una mente aperta e di essere creativi per poter attingere idee, e quindi soluzioni, da diversi campi. Così gli abbiamo chiesto come allena la sua creatività.
Ecco i suoi consigli:
– frequentare corsi diversi per imparare a fare cose diverse: sushi, ceramica…
– guardare un film o leggere un libro lontano dai propri gusti che
– tenere un diario creativo
– uscire dalle proprie “bolle”. Si tende a frequentare persone che la pensano come noi, a leggere cose che confermino i nostri pensieri…e questo non fa altro che alimentare ulteriormente le proprie convinzioni. Uscire dalla proprie bolle significa allargare il mondo con cui si entra a contatto.
Guarda qui la sua intervista:
Se sei interessato ad altre info sul Growth Hacking, leggi qui l’articolo del Growth Hacking Day 2019 che si è svolto a gennaio a Milano.

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