Brand e Personal Branding

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Brand e personal branding

Brand e personal branding per quanto mi riguarda assumono un carattere particolare: la maggior parte delle persone infatti finisce per associare il mio nome, Heidi, ad un cartone animato. Le basi del mio brand sono state poste dai miei genitori (sono stati dei precursori!). Ma se le persone ricordano il mio nome no è detto che ricordino di cosa mi occupo.

I miei genitori non avrebbero potuto darmi due iniziali più appropriate per il mio logo, volendo io occuparmi di comunicazione digitale e farlo in modo semplice. “HI” sono le mie iniziali ma anche un saluto anglosassone, universalmente riconosciuto.

Certo un po’ di difficoltà le due “i” vicine del nome-cognome le danno e ancora sto cercando il modo migliore di dribblare l’ostacolo.

Ma personal branding e brand sono la stessa cosa? NO.

Il brand è il tuo marchio, il nome della tua azienda. Nel mio caso è proprio il mio nome appunto.

Il personal branding NON va confuso con il nome e cognome, e neppure con il titolo di studio o la attività professionale.

Cosa è il personal branding

Per spiegare cosa sia il persona branding prendo il prestito la definizione di Wikipedia:

Il personal branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura il proprio brand ovvero la propria marca personale. Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite, nella vostra vita professionale e non.

Ne parlo spesso durante i corsi su LinkedIn quando analizzo le headline che le persone scrivono sul proprio profilo (se devi rimettere ordine al tuo profilo LinkedIn iscriviti al mio corso gratuito e ricevi 7 lezioni via email):

Il personal branding è la tua etichetta:

  1. chi sei
  2. a chi ti rivolgi
  3. cosa fai
  4. come lo fai
  5. perché lo fai

Ricordati che se non sei in grado di riassumere tutto ciò in breve e di raccontarlo alle persone, lo faranno gli altri per te! Valuta anche l’idea di registrare un video per spiegarlo!

Perché dovrei scegliere te invece di un competitor che fa la stessa attività?

Se sei intercambiabile con qualcun altro o la tua attività non viene compresa, NON hai ben lavorato sui tuoi punti di forza.

– Cosa fa Mario?

– Non ho ben capito, si occupa di computer

Se parlano così di te, non hai lavorato bene sul suo personal branding.

 

Per capire ancora meglio cosa sia il personal branding, uso questa famosissima frase:

is what people say about you when you are not in the room

(Jeff Bezos, CEO Amazon)

Il personal branding non si riduce quindi al solo marketing o alla promozione del marchio: racconta la tua storia!

Come scegliere il nome del brand

Adesso che abbiamo capito cosa è il personal branding, occupiamoci del Brand, del marchio.

La scelta del nome del proprio brand è difficoltosa come quella della scelta del nome di un figlio. Forse proprio perché il proprio brand è un po’ il proprio erede.

Vediamo qualche caratteristica che un buon brand deve avere.

Il tuo brand deve essere riconoscibile

Se il tuo brand può essere confuso con altri non va bene.

Logo, colori, font sono tutti tratti distintivi del tuo personal branding: l’immagine deve essere coordinata.

Usa pochi colori e poche font (max 2). Ci sono delle regole per la scelta dei colori e non sono quelle della moda!

Memorizzabile

Il tuo brand deve essere memorizzato facilmente: le persone devono poterlo ricordare facilmente, non sempre si ha lasciano i biglietti da visita. Ikea sceglie i nomi dei mobili, complementi d’arredo e oggettistica varia usando parole scandinave. Però il brand è IKEA e, pronuncia a parte, ce lo ricordiamo e lo riconosciamo ovunque nel mondo.

Se tu hai scelto il nome inuit di una lucertola africana per una azienda che si occupa di cravatte, come pensi di poter essere trovato, anche attraverso una ricerca su Google?

Trasversale

Il tuo brand deve essere facilmente individuabile e trasversale, uguale su ogni canale.

Il nome diverso sui vari canali web può confondere e non dare un’immagine forte del tuo brand. Prima di sceglierlo verifica che sia disponibile (usa questo namecheckr).

Io in questo punto ho avuto un po’ di difficoltà.
Che nome do ai miei profili social?

  • CognomeNome mi ricorda troppo la scuola
  • HeidiIiano: le due vocali vicine possono infastidire e dovrei sempre specificare
  • Uso di caratteri speciali -, _ ecc non vengono accettati da tutti i social nello stesso modo
  • uso del mio nickname (heidigoeswild) lo uso da quasi 20 anni e ha una storia ma non posso usarlo ovunque, su LinkedIn ad esempio sarebbe decisamente controproducente.

Insomma come vedi anche io ho commesso vari errori e alcuni li ho capiti solo in seguito.

NO egocentrismo

Il tuo brand può anche coincidere con il tuo nome (attenzione: parlo di brand in questo caso, non di personal branding!) se sei un libero professionista, ma NO agli acronimi dei fondatori per le aziende e poi la disperata ricerca di dare un significato alle parole…NO!

Il tuo personal branding parla di te o della tua azienda. Le persone devono associare il tuo marchio (il brand) ad una etichetta.

Ebay: vendite on line

Rolex: orologi di lusso

Gatorade: bevanda sportiva

Un consiglio: non aspettare di essere perfetto

Quando ho scelto nome, logo ecc ho letto qualcosa (libri, articoli…) ma poi mi sono buttata.
Poi sono avanti con il lavoro e ho scoperto che tanti passi fatti non sono corretti.

Riconosco tutti i miei errori e ogni tanto vado a correggere e migliorare. “Potevo fare… avrei dovuto…”
Non si può aspettare che tutto sia perfetto per cominciare.
Si deve cominciare e poi migliorare. Un passo è sempre meglio della staticità.
E poi mi piace anche vedere il mio percorso, come sono cresciuta e quello che ho imparato.

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