Pari opportunità nel business in Italia?

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pari opportunità in Italia
ATTENZIONE:
Questo è un articolo volutamente femminile, ma è ugualmente rivolto ad entrambi i sessi. È un articolo dalle pari opportunità. 
In questi giorni sono stata più sociale che social.
Ho partecipato ad eventi, serate, apertitivi, meeting, incontri, networking.
Lavoro online, ma vivo offline 😉
Dopo aver assistito ad un evento di startup femminili e aver ascoltato le loro storie, mentre rincasavo riflettevo sulle pari opportunità nel business, sopratutto in Italia.

Il networking: incubatore di idee e possibilità

Come dicevo in questi giorni ho incontrato persone nuove, scambiato biglietti da visita, ho scoperto professionalità sconosciute e personalità interessanti.
Il networking, il “fare rete” è la cosa migliore che puoi fare per la tua vita e per la tua professione.
Stringi relazioni, conosci persone, scambia biglietti da visita, parla con la gente.
Io adoro il networking. E mi viene facile perché mi piace ascoltare quando le persone raccontano qualcosa che le appassiona.
Così in questi giorni ho ascoltato storie di successo. Tante. 
Sono sempre felice quando ascolto di persone che ce l’hanno fatta. Davvero.
Se chi ce l’ha fatta è una donna, non provo invidia ma sono davvero felice.

Ci sono pari opportunità in Italia?

Non stiamo a raccontarcela.

In Italia le pari opportunità non le abbiamo raggiunte!

Spuntarla in una società ancora fortemente maschilista, avere successo, raggiungere la stanza dei bottoni, è più dura per una donna perché deve sempre dimostrare un po’ di più, e magari lungo la strada un po’ si incattivisce.
Non è sempre così.
Perché ci sono anche le persone intelligenti. E le società fatte di persone intelligenti.
E si incontrano lungo la strada. Impari a riconoscerle. Impari a fidarti e ad affidarti.
Impari a fare squadra.
A volte sbagli.
A volte cadi.
Ma ogni caduta ti insegna anche ad attutire l’impatto meglio e a rialzarti.
Più forte e determinata di prima.
E se hai mantenuto il focus sull’obiettivo, sei determinata, ogni caduta sarà solo un ostacolo che hai superato.
Ogni tanto però mi scontro con quei racconti dipinti ad hoc. E va bene, ci sta anche lo storytelling per abbellire un po’ la propria storia in modo che sia funzionale al concetto.

Le difficoltà per una donna che vuole fare carriera

Però…
Si c’è un però.
A me i racconti versione “principesse che battono i draghi a mani nude” non convincevano neppure a 4 anni.
Non ci vuole una laurea Ingegneria Aerospaziale per capire che le difficoltà ci sono.
E io, tra l’altro, quella laurea ce l’ho davvero.
Siamo in Italia. Non prendeteci in giro.
Mi disgustava sentire il prof di Aeroelasticità applicata dire agli esami: “tanto la laurea non ti servirà per stare a casa ad occuparti della famiglia”. Perché è successo davvero.
Non ci stavo allora e non ci sto adesso.
Io ho studiato quanto un mio collega uomo per ottenere quella laurea, ce la siamo sudata tutti.
Ho anche fatto colloqui dove mi è stato detto: “Lei dovrà lavorare con degli uomini. E d’estate puzzano”.
Giuro!
C’è qualche uomo a cui è successo qualche cosa di lontanamente simile?
Non raccontatemi che basta volerlo, voi donne di successo, non ditemi che vi hanno accolto bene e che ora quando vi guardano attorno ad un tavolo di CDA non ci sia qualcuno non si chieda come ci siete arrivate.
Dite le cose come sono, ironizzateci su, infiocchettate la storia, spronate altre donne a provarci e non a desistere solo perché i loro cromosomi sono gemelli. 
Io potrei scriverci un libro su quello che mi sono sentita dire a certi colloqui (e ma magari lo faccio davvero prima o poi). 

Fai quello che ti rende felice

Ho fatto cose che tanti uomini non hanno mai fatto.
Ho girato da sola per il mondo con uno zaino e le persone che incontravano mi dicevano: you’re the first italian …non mi dicevano “sei la prima donna italiana”.
Ho mollato un lavoro che non mi piaceva per andare in Mar Rosso inseguendo una passione e insegnare diving. Adesso scalo le montagne a piedi con il mio snow sulle spalle.
Non sono Wonder Woman.
Faccio queste cose perché mi piacciono, perché i miei mi hanno sempre sostenuto e forse perché non ho mai ascoltato quelli che mi dicevano che non potevo. O forse proprio perché li ho ascoltati e ho voluto dimostrare che sbagliavano.
Non sono migliore di un uomo solo perché sono donna, ma non sono neppure peggiore proprio per lo stesso motivo.
Ci sono caratteristiche genetiche che differenziano i sessi e dalle reciproche sinergie nascono le cose migliori. Siamo esseri complementari.

Pari opportunità nel business

Quindi basta con i luoghi comuni che gli uomini che hanno successo hanno merito e le donne usano scorciatoie.
La statistica e la natura ci suggeriscono che le qualità sono equamente distribuite tra uomini e donne, tra razze colori età e il resto.
E quindi se sono unA imprenditrice sarei davvero stupida a volere un team di sole donne così non avrebbe senso cercarne uno di soli uomini. E siccome non lo sono…
Voglio lavorare in un team di persone in gamba.
Di qualunque sesso siano.

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